sabato 20 giugno 2020

Raffaello 1520-1483. La mostra ritrovata alle Scuderie del Quirinale



                         



"O felice e beata anima, da che ogn'uomo volentieri ragiona di te 
e celebra i gesti tuoi et ammira ogni tuo disegno lasciato."
                                                                               Giorgio Vasari


    Il 5 marzo 2020 le Scuderie del Quirinale aprivano le porte al pubblico, per la mostra dedicata a Raffaello Sanzio "RAFFAELLO 1520-1483". Progettato con lo scopo di riservare un adeguato spazio all'artista urbinate, in occasione del cinquecentesimo anniversario della sua morte -avvenuta a Roma il 6 aprile del 1520- l'evento avrebbe dovuto accogliere i visitatori fino al 2 giugno 2020, ma la chiusura delle strutture museali, a causa della diffusione del Covid-19, ha di fatto fermato la mostra, cristallizzandola in una situazione di incertezza circa una sua possibile riapertura.
Dopo tre mesi di attesa, con la graduale riapertura delle attività accessibili al pubblico, il 2 giugno la mostra ha riaperto i battenti, accogliendo i visitatori secondo nuove modalità, adeguate al periodo.
Scegliere di visitare la mostra delle Scuderie del Quirinale in questo periodo, significa vivere un'esperienza diversa da quella a cui finora la maggioranza di frequentatori di musei ed eventi culturali erano abituati: gli ingressi contingentati che prevedono l'accesso di piccoli gruppi composti da sei persone e la permanenza in ogni sala per un tempo di soli cinque minuti, possono apparire regole pressanti, ma considerando la natura dell'allestimento creato per ospitare le opere di Raffaello, si comprenderà che è possibile godere di una visita piacevole nonostante le restrizioni.





A differenza di precedenti allestimenti, che prevedevano l'uso di sale più vaste, il percorso della mostra su Raffaello si snoda attraverso 10 sale che contengono un numero ridotto di opere.
Il titolo scelto per l'evento "RAFFAELLO 1520-1483" racchiude in sé la chiave di lettura dell'evento: le opere si snodano, infatti, come un racconto fatto a ritroso nel tempo, partendo proprio da quel 6 aprile del 1520 che vide spegnersi, a soli 37 anni, uno dei più significativi artisti italiani. 
Tre opere aprono il percorso di visita, introducendo il visitatore nella storia degli ultimi atti della vita di Raffaello. La tela di Pierre-Nolasque Bergeret, che nel 1808 si ispirò ai racconti dell'ultimo istante di vita del pittore, al cui capezzale, come ricordò Giorgio Vasari, venne posta una delle opere più significative dell'artista: la Trasfigurazione, conservata presso i musei Vaticani.
Alla scena della morte segue quella dei "Funerali di Raffaello" che Pietro Vanni dipinse tra il 1896 ed il 1900: una scena corale ricorda la gran partecipazione della città che si affollò per rendere l'estremo saluto all'urbinate. Ultima segue la riproduzione del monumento funebre che l'artista volle posto nella chiesa romana di Santa Maria della Rotonda.





 
L'esposizione dedicata all'arte di Raffaello si apre con una delle ultime opere realizzate dall'artista, la tela dell'Autoritratto con amico (1518-1519), disposto accanto a reperti archeologici di epoca romana che hanno lo scopo di sottolineare l'interesse, mai sopito, del maestro verso le antichità che tanto peso ebbero nella sua formazione.



Attraverso le sale viene ricostruito, a ritroso, il percorso formativo dell'artista, che a giusta ragione, Vasari indicò come colui a cui il cielo aveva concesso di accumulare "...infinite ricchezze e tutte le grazie". Fra le sue opere non compaiono esclusivamente le tele più famose ma anche studi, progetti architettonici e tutto quello che contribuì a rendere Raffaello un artista completo.


Veduta prospettica del pronao del Pantheon

Veduta all'interno del Pantheon

Testa di fanciulla


Un posto d'eccezione è indubbiamente riservato alla ritrattistica: i ritratti dei pontefici, dei dignitari, dei  potenti aristocratici, oltre a restituire l'abilità tecnica del pittore, raccontano tacitamente il percorso  che portò l'artista a confrontarsi con questi personaggi, che affidarono a quest'uomo il compito di tramandare la loro immagine ai posteri. Pose carismatiche e gioielli preziosi avevano il compito di trasmettere la misura dell'autorità dei committenti, peso che doveva apparire indiscutibile anche attraverso l'indagine psicologica che Raffaello conduceva sui propri modelli, restituendo, attraverso una posa o uno sguardo, la personalità del soggetto.





Ritratto di Baldassarre Castiglione


   La mostra dedica particolare attenzione al lavoro di Raffaello durante i papati di Giulio II e Leone X. Questa fase rappresentò la sua piena consacrazione, facendolo accedere di diritto all'Olimpo dei migliori artisti che si contavano in Italia. Se le Stanze decorate per Giulio II al Vaticano costituiscono il sommo esempio di questo periodo, i ritratti dei pontefici, ed in particolar modo di Giulio II rappresentano simboli indiscutibili del legame che l'artista stabilì con la Chiesa di Roma.



Ritratto di Giulio II (part.)

                                                                              
Se nei ritratti maschili Raffaello seppe rendere il peso psicologico dell'individuo, nei ritratti femminili la sua genialità restituisce al pubblico il mistero che le sue donne trasmettevano, mistero che spesso non si limitava al solo atteggiamento enigmatico di uno sguardo ritratto ma si estendeva alla stessa identità reale. In particolar modo nel Ritratto di donna velata, in Ritratto di giovane donna ed in Ritratto di donna nei panni di Venere, l'espressione, la gestualità e le pose catturano lo spettatore in un gioco di seduzione incantevole ed ambiguo, un'ambiguità legata alla storia di queste modelle, tra le quali, seguendo le voci del tempo, doveva comparire la celebre Fornarina, ovvero Margherita Luti, figlia di un fornaio di Trastevere, amata dal pittore.





Ritratto di giovane donna


Raffaello realizza le sue opere interpretando la poetica di ogni personaggio.  Le Madonne delle tele sacre dipinte lungo il lasso della sua carriera, miti ed eteree, racchiuse in un contesto di cristiana domesticità e distacco dalle passioni umane, restituiscono un immagine muliebre che nulla può infrangere: è l'immagine ideale e trascendentale della donna. Le Muse pagane, testimoni di una cultura antica, riaffiorano nei suoi dipinti, con la propria femminilità indifferente, custode di antichi misteri.


Madonna della Rosa


Madonna del Divino Amore (part.)


Visitazione (part.)


Le ultime sale espongono i capolavori che precedono il periodo di attività romana, opere che hanno contribuito al successo dell'artista richiamando su di sé l'interesse di committenti d'eccellenza. Se già nel contratto per la realizzazione della Pala di San Nicola da Tolentino, datato 10 dicembre 1501, Raffaello veniva indicato con il titolo ufficiale di "magister", gli anni immediatamente seguenti confermarono questa gloria. Le composizioni semplici e calibrate adottate per le sue tele ne fanno un pittore raffinato, dal linguaggio equilibrato ed espressivo.


Ritratto di Valerio Belli

Ritratto di Ragazzo

Madonna d'Alba

Madonna del Granduca


Madonna Tempi






Al termine del percorso non si può che restare entusiasti, non solo per aver avuto la possibilità di confrontare direttamente opere che spesso sono geograficamente lontane fra loro, ma più ancora per aver potuto aver potuto apprezzare la grandezza e la genialità di un artista, che negli anni non è mai venuta meno alle sfide che gli si proponevano. 
L'esposizione si chiude con l'Autoritratto della Galleria degli Uffizi, datato tra il 1506 ed il 1508, come una sorta di rimando al doppio ritratto dipinto fra il 1518-19 che apre il percorso delle opere del Magister. Circa dieci anni in cui si andò condensando una delle carriere artistiche più straordinarie che la storia dell'arte possa narrare...







INFORMAZIONI 
I biglietti per la mostra "Raffaello 1520-1483" possono essere acquistati sul sito delle Scuderie del Quirinale scegliendo giorno della visita e fascia oraria.
Il catalogo della mostra ha un costo di copertina di 46 Euro, acquistabile a 43 Euro presso il book-shop al termine del percorso.


BIBLIOGRAFIA

N. BALDINI (a cura di)- La vita e l'arte. I capolavori- 2003.
C. D'ORAZIO- Il giovane favoloso- 2020.
M. FAIETTI, M. LAFRANCONI, F.P.DI TEODORO, V. FARINELLA- Raffaello 1520-1483- Catalogo della mostra
C.STRINATI- Raffaello- 2016.
G.VASARI- Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti-