Van Gogh è fra quei pittori la cui opera si dimostra capace di suscitare nel pubblico, anche fra chi non possiede approfondite competenze artistiche, un attenzione che è riservata a pochi altri; se poi al suo nome si lega il sensazionale recupero di due opere, trafugate dal museo di Amsterdam nel 2002 e recuperate grazie alle indagini della Procura e della Guardia di Finanza di Napoli nel settembre 2016, si apre uno scenario che offre un'opportunità di riflessione su due lavori spesso noti solo agli addetti al settore.
La produzione pittorica di Vincent Van Gogh, concentrata tra il 1881 ed il 1890, si compone di circa 900 opere, tra pitture e disegni, lavori che contribuirono a sancirne il successo solo dopo la morte.
In Olanda, sua terra natale, è raccolta una parte considerevole della sua produzione, divisa tra le collezioni del Museo Van Gogh di Amsterdam, il Kroller-Muller di Otterlo ed il Museo Boijmas Van Beuningen di Rotterdam. Nel dicembre 2002 le due tele "La spiaggia di Scheveningen durante un temporale" (1882) e "Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen" (1884) vennero trafugate da ignoti che le sottrassero facendone perdere le tracce. Recuperate in Italia, nel settembre scorso, durante un azione investigativa svoltasi in Campania, i due quadri sono momentaneamente esposti nelle sale del Museo di Capodimonte di Napoli, che ospiterà le due tele fino al 26 febbraio 2017, per poi ritornare ad occupare nuovamente il posto lasciato vuoto in questi anni ad Amsterdam. Visionare queste opere nella loro provvisoria locazione rappresenta quindi un evento unico sia dal punto di vista culturale, poste all'interno di un contesto artistico di elevato livello quale Capodimonte, sia dal punto di vista della consapevolezza dell'impegno profuso dalle forze dell'ordine nel tutelare il patrimonio artistico.
"La spiaggia di Sheveningen durante un temporale" fu dipinto durante la permanenza dell'artista nella cittadina dell'Aia. Ritenuto un ambiente favorevole alla formazione di un giovane pittore, in questo centro Van Gogh ebbe la possibilità- grazie anche al sostegno del cugino e pittore Anton Muve- di venire in contatto con il circolo Pulchri Studio, frequentato da molti giovani artisti della scuola dell'Aia e trovare così terreno fertile per confronti costruttivi. Scheveningen, sul finire del XIX secolo, era già un luogo dagli spiccati tratti turistici sebbene a questi si andassero affiancando ancora le peculiarità tipiche di un piccolo paese di pescatori. Van Gogh vi si recava per esercitarsi a dipingere le sue dune e il suo mare, un panorama a cui si mescolavano i pescatori del luogo, intenti a trascinare le proprie imbarcazioni sulla spiaggia, trainandole con cavalli. Il pittore realizzò qui due tele, mostrando la spiaggia in due momenti differenti, sebbene dipinte a pochi giorni l'una dall'altra: "La spiaggia di Scheveningen" (Marine Art Museum-Minnesota), fermata in una calda giornata soleggiata e quella oggi esposta a Napoli, dove l'artista sceglie di fermare l'essenza del luogo durante una tempesta, con la salsedine e la sabbia portata dal vento che andava depositandosi sulla tela, impastandosi con i colori ad olio.
Abbandonata l'Aia, dopo un breve soggiorno a Drenthe, spinto da problematiche finanziarie, Van Gogh ritorna alla casa paterna, a Nuenen, dove al padre, Vincent Willem Van Gogh, era stato affidato il priorato della cittadina. L'attenzione che l'artista dedica al proletariato e alla vita dei contadini, espressa con un intento privo di edulcorazioni, si ripropone anche nelle opere realizzate in questo periodo. "Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen", realizzata come dono per la madre, riprende, probabilmente, la canonica del padre, circondata dai fedeli appena riversatisi all'esterno dell'edificio. Alla struttura centrale della chiesa, circondata da alberi, si associa una presenza umana quasi anonima, fatta di individui dediti al lavoro e i cui nomi non sono destinati a passare alla storia. Analisi compiute sulla tela hanno dimostrato ripensamenti e modifiche dell'autore che vi operò diversi cambiamenti nel tentativo forse di raggiungere una piena armonia compositiva.
Due tele dalle dimensioni contenute ma testimoni della storia di un grande artista, tasselli della cultura di una paese quale l'Olanda a cui, da oggi, sarà legato anche un pezzo di Italia.
Ringraziamenti
Si ringraziano gli operatori della Guardia di Finanza per la gentile disponibilità.
Informazioni
Le opere di Van Gogh saranno esposte presso il Museo di Capodimonte a Napoli fino al 26 febbraio 2017.
Bibliografia
AA. VV.- Van Gogh. I capolavori ritrovati- Museo di Capodimonte- 2017.
F. Ammiraglio (a cura di)- Van Gogh. La vita e l'arte. I Capolavori- Skira.
C. Homburg (a cura di)- Vincent Van Gogh. Campagna senza tempo-Città moderna- Milano, 2010.
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