domenica 16 luglio 2017

Il Barocco italiano nelle collezioni di Spagna. Da Caravaggio a Bernini alle Scuderie del Quirinale



Massimo Stanzione- I sette Arcangeli

   Le Scuderie del Quirinale rappresentano ormai una realtà affermata nel panorama delle iniziative espositive del nostro paese. Frutto spesso di collaborazioni nate con realtà museali non solo italiane ma anche internazionali, le mostre che vi vengono allestite si contraddistinguono non solo per l'innegabile qualità delle opere esposte ma maggiormente per la cura scientifica che presiede alla scelta ed all'allestimento delle stesse.
Il 30 luglio avrà termine la mostra "Da Caravaggio a Bernini- Capolavori del Seicento italiano nelle Collezioni Reali di Spagna". Tale allestimento, proposto nel 2016 nelle sale del Palazzo Reale di Madrid, ha lo scopo di presentare in Italia le collezioni della committenza reale spagnola presso artisti italiani del calibro di Bernini, Guido Reni ed ulteriori nomi illustri.
La spinta collezionista dei sovrani quali Filippo II, Filippo III, Filippo IV, Carlo II e Filippo V permisero alla corona di raccogliere una vasta quantità di opere pittoriche e scultoree, frutto dell'eccellenza italiana, sancendo, attraverso i secoli, un'attenzione che andava concentrandosi prima sulla pittura veneta per poi aver modo di indirizzarsi verso le esperienze maturate in terra lombarda, romana e napoletana. 
In tale contesto, un peso determinante fu sicuramente rivestito dalle relazioni diplomatiche che la Spagna intrattenne con l'Italia nei secoli XVII-XVIII, amplificati dai legami politici ed amministrativi con i viceregni spagnoli nel settentrione della penisola e nel napoletano. Rapporti che si traducevano inevitabilmente anche nell'interesse verso gli sviluppi artistici di tali aree.
Le opere che oggi sono esposte al Quirinale rappresentano il lascito che la regina Isabella II, figlia di Ferdinando VII, operò nel 1865 a favore dello Stato spagnolo, curate dal Patrimonio Nacional.

La mostra accoglie il visitatore con la tela di "Salomè con la testa del Battista", opera realizzata da Michelangelo Merisi da Caravaggio. Probabilmente presente fra i beni del viceré di Napoli, Garcia de Avellaneda y Haro, l'opera giungeva in Spagna al ritorno della consorte dell'Avellaneda nel 1656. 
In una scena dove la luce svolge un ruolo dagli spiccati connotati drammatici, la Salomè, sul cui corpo spicca un morbido manto rosso, tiene il vassoio con la testa del Battista fra gli sguardi dei servitori  dove innegabile è il realismo reso nel volto della vecchia serva.


Michelangelo Merisi da Caravaggio- Salomè con la testa del Battista


Seguendo il percorso espositivo ci si lascia trasportare dall'estasi emotiva dei santi di Jusepe de Ribera, le cui opere qui presenti - San Francesco d'Assisi si getta in un roveto; San Girolamo in meditazione; San Girolamo Penitente; Giacobbe ed il gregge di Labano- restituiscono tutta la consapevolezza di una committenza matura e raffinata.



Jusepe de Ribera- Giacobbe ed il gregge di Labano (part.)

Jusepe de Ribera- San Girolamo penitente (part.)

Jusepe de Ribera- San Francesco d'Assisi si getta in un roveto (part.)

I temi sacri rappresentano l'argomento predominante nelle opere presenti, sebbene non si palesino come scelta esclusiva. Fra le tele infatti compaiono anche ritratti, come quello realizzato da Giovanni Baglione il quale eseguì l'immagine di entrambi i profili di una fanciulla che sembrano quasi richiamare il ricordo di antichi camei. 


Giovanni Baglione- Ritratto di giovane di profilo

Ampio spazio è lasciato alla committenza di opere scultoree tra cui, senza ombra di dubbio, spicca il Cristo Crocefisso eseguito da Gian Lorenzo Bernini tra il 1652 ed il 1655. Commissionatogli dal sovrano Filippo IV, ed acquistato dall'ambasciatore di Spagna a Roma, questo Crocefisso rappresenta un unicum nella produzione berniniana, in quanto unica scultura in bronzo ed autonoma realizzata dall'artista, il Cristo nel suo abbandono è privato finanche della croce. 
Il genio del Bernini si palesa qui nell'esecuzione di un'opera di apparente semplicità ma di spiccata carica emotiva che cattura indiscutibilmente lo sguardo dell'osservatore. 


Gian Lorenzo Bernini- Cristo Crocefisso

Gian Lorenzo Bernini- Cristo Crocefisso (part.)

Attraverso le sale in cui è ancora possibile ammirare opere di artisti quali Alessandro Algardi, Mattia Preti e Giacinto Colandrucci, si giunge al termine del percorso, dove la carica pittorica di Luca Giordano, resa dalla pronunciata espressività emotiva dei suoi personaggi, si palesa in opere come "L'asina di Balaam" e la concitata scena della "Cattura di Cristo".



Luca Giordano- L'asina di Balaam (part.)


Luca Giordano- La cattura di Cristo (part.)


La mostra  presenta ulteriori opere, che si è voluto qui deliberatamente omettere, al fine di non togliere il gusto della scoperta al visitatore che si appresterà a percorrerla, avendo l'opportunità di cogliere l'essenza di questo evento, testimone della circolazione di idee ed opere che hanno legato due paesi, quali l'Italia e la Spagna in un dialogo scambievole.



In primo piano- Giulio Cartari- La regina Cristina di Svezia



Domenico Montini- Tabernacolo


Bibliografia
AA.VV- Da Caravaggio a Bernini. Capolavori del Seicento nelle Collezioni Reali di Spagna- catalogo della mostra













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