Ventaroli è un piccolo paese sito nell'area dell'agro casertano, nei pressi del tracciato viario dell'Appia. All'apparenza potrebbe sembrare un piccolo abitato come tanti, poche case e residenti incuriositi dall'arrivo di volti nuovi.
Questo luogo ha però qualcosa che lo rende degno di una visita...
Abbandonata la strada principale che attraversa il paese e percorrendo per circa trecento metri un tratto di campagna, si raggiunge una piccola spianata su cui sorge la Basilica, o Episcopio, titolata a Santa Maria in Foro Claudio.
Solitamente chiusa, è possibile visitare gli interni contattando il custode che accompagna il visitatore durante il sopralluogo.
Una volta varcata la soglia e discesi i pochi gradini d'ingresso della chiesa a tre navate, ci si ritroverà in un luogo la cui storia affonda le radici già in epoca paleocristiana (IV-V sec. d.C.), un sito le cui vicende hanno contribuito a renderlo peculiare, lasciando particolari ancora avvolti nell'ignoto.
La struttura oggi visitabile sarebbe frutto di interventi risalenti all'XI sec., ma i cicli pittorici superstiti che ne decorano l'interno hanno datazioni eterogenee, testimonianza dell'importanza che il luogo rivestì per un lungo periodo in età medievale: fino al 1087 Foroclaudio aveva il ruolo di sede episcopale, ceduto poi alla vicina Carinola per volere del vescovo Bernardo.
La decorazione dell'abside centrale è quella che per prima cattura l'attenzione: qui su un fondo blu cobalto campeggia la Madonna in trono col Bambino omaggiata da due angeli.
Nel registro mediano, s.Michele Arcangelo compare al centro fra i dodici apostoli, mentre la fascia inferiore, estremamente originale, è decorata con un finto velario, ad imitazione di un ricco tessuto decoratoda fiori e foglie stilizzate che separano clipei decorati con elefanti.
Sono molti gli storici (Wettstein, Bologna, Pace, per citarne solo alcuni) che nel corso degli anni si sono dedicati allo studio di questi particolari, indagandone i possibili rapporti stilistici e cercando di tracciarne l'origine e le derivazioni.
Aggirandosi tra le navate sarà possibile cogliere altre tracce lasciate da maestranze diverse da quelle che operarono nell'abside centrale nel corso degli anni: così fra santi austeri e tracce di un giudizio universale, ci si imbatte in una piccola curiosità. Sulla parete della navatella destra, incorniciati in sette piccoli riquadri sono rappresentati i mestieri: il sarto, l'oste, il fabbro con le loro botteghe ed attrezzi realizzati in maniera stilizzata sono stati qui rappresentati e consegnati ai posteri.
Purtroppo, molti di questi affreschi appaiono deteriorati e sebbene oggetto di studi e monitoraggi non presentano uno stato conservativo ottimale. Ciò è dannoso non solo per la tutela di un bene che si configura come un tassello importante dell'arte medievale della regione, (anche se sconosciuto ai più), ma si configura come il rischio di perdere un pezzo di memoria di questa terra...
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